Formazione
alla teatralitĂ 

Tutto il mondo è un teatro
e tutti gli uomini e le donne non sono che attori:
essi hanno le loro uscite e le loro entrate;
e una stessa persona, nella sua vita,
rappresenta diverse parti.
William Shakespeare

 

 

TEN è una proposta formativa che fa propria la metafora della vita come teatro e utilizza le metodologie della formazione alla teatralità.

 

La vita come teatro

La metafora della vita come rappresentazione teatrale è antica e disseminata in varie culture.
Attraversa la storia dell'arte e della filosofia e ha dato vita a modelli psicologici, sociologici, pedagogici.
La visione più semplice paragona l'essere umano al personaggio teatrale, che entra ed esce dal palcoscenico della vita per recitare la propria parte.
Le radici etimologiche del termine persona, da cui la parola personalità, rimandano al mondo delle arti teatrali.
Alludono al personaggio teatrale e alla maschera indossata dall'attore per rappresentare il proprio ruolo sulla scena.

 

Uno, nessuno e centomila

La metafora teatrale ben si adatta a descrivere la complessità dell'animo umano.
Lungi dall'essere rappresentata in modo univoco da un singolo aspetto-personaggio, l'identità umana presenta diverse sfaccettature.
Ognuno di noi nel corso della vita è chiamato a svolgere diversi ruoli e personaggi. Se ci osserviamo attentamente ci possiamo vedere recitare diverse parti a seconda delle persone con cui ci relazioniamo e a seconda del contesto in cui agiamo.
Siamo tutti "attori" (coloro che agiscono) sul palcoscenico della vita: uno, nessuno e centomila.
Le arti teatrali propriamente dette non fanno che replicare, amplificare, intensificare, estetizzare attraverso un agire intenzionale ciò che accade nella vita. 

 

"Fare come se..."

Il gioco teatrale è un gioco di finzione che invita a immergersi nell'esperienza creativa del  "Fare come se...". Nascosto e protetto dalla maschera del personaggio l'attore può identificarsi con la parte più autentica e meno difesa di sè. Per questo paradossalmente l'attore protetto dall'artificio della finzione, può renderci partecipi della sua verità e di ciò che è patrimonio dell'umano. Il gioco teatrale permette di ampliare il proprio campo esperienziale dando voce e corpo alle maschere personali e archetipiche. In questo modo celebra un processo che è insieme un processo di liberazione e un processo creativo.

 

Chi sta dietro la maschera?

Il gioco teatrale è insieme un gioco di immedesimazione nel personaggio e di distanziamento perchè stimola la consapevolezza dell'attore che sta sempre oltre qualunque maschera.
Per questa via si può imparare l'osservazione, la concentrazione, l'identificazione consapevole, il distacco, la padronanza emotiva, la libertà creativa entro confini, la relazione con l'altro dentro e fuori di sè.
Per questo le arti teatrali possono diventare una palestra per sperimentarsi nel processo dell'arte di vivere e diventare laboratorio evolutivo e formativo.